venerdì 16 gennaio 2009

In attesa del monsone...

Da leggere d'un fiato. Da ascoltare. Da sentire. Da farsi cullare, dalle parole e dalla musica.



La linea d'ombra, la nebbia che io vedo a me davanti.. per la prima volta nella vita mia mi trovo a saper quello che lascio e a non saper immaginar quello che trovo

Ecco, questa nebbia.. ma dove devo muovermi? Mi ritrovo qui, ad attraversare qualcosa che non conosco, senza sapere cosa c'è davanti... ma so solo cosa c'è dietro.. ma come si fa a liberarsi di ciò che c'è dietro? E' un sacco, è un peso.. Ma è anche qualcosa di fondamentale e importante che mi ha fatto crescere ed arrivare fin qui. Dimenticarlo no, non si può.. ma forse devo scegliere frugando nel borsone.. Quello che posso tenere e portare con me e quello che è meglio lasciare, quello di cui devo liberarmi a tutti i costi.. che ormai mi impedisce solo di compiere i miei passi.. Ma cos'è? Qual'è questa maschera che mi annebbia la vista? E poi, cos'è una maschera? ..... "Un atteggiamento che assumiamo per interpretare la realtà e proteggerci" ? ...............

Mi offrono un incarico di responsabilità: portare questa nave verso una rotta che nessuno sa. E' la mia età a mezz'aria, in questa condizione di stabilità precaria


Ci mancava solo rendersi conto di una responsabilità.. Della responsabilità. Guidare i miei passi. Portare la mia nave verso una rotta che nessuno sa. Ma neanche io però! E cos'è la stabilità? Gli strati protettivi che ci appiccicchiamo addosso per sentirsi sicuri? Ma sicuri de che?! Sicuri di vivere in scatole preconfezionate? Casa - lavoro - famiglia - società?! Sicuri di vivere nell'abitudine? Nella consuetudine passiva? E' questo che cerco? Questo è ciò che voglio?.................

Nel mio bagaglio panni sporchi di navigazione, per ogni strappo un porto, per ogni porto in testa una canzone.. è dolce stare in mare quando son gli altri a far la direzione.. senza preoccupazione soltanto fare ciò che c'è da fare e cullati dall'onda notturna sognare la mamma... il mare.

E il mio bagaglio? Dove lo lascio? Cosa mi ha insegnato? In fondo se sono io è grazie ad esso... è grazie alle scelte che ho fatto in passato.. Nel mio passato.. E cosa mi ha insegnato? Ora che sono io e solo io a decidere la decisione, cosa mi ha insegnato? Cosa mi dice di me? Evoluzione. Crescita. Salto. Volo. Ma c'è ancora qualcosa che mi ferma..... Quella maschera, quel sacco pesante... Sto male. Perchè non so dove andare a parare. C'è troppo da scavare. C'è troppo da fare. Dormo. Meglio se dormo. Sono stufa.... E mi lascio cullare......... Dal mare.....

Forse è in arrivo una tempesta, boh.. Non posso dormire..!


Mi offrono un incarico di responsabilità. mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante, mi hanno detto che la paga è interessante e che il carico è segreto ed importante. Il pensiero della responsabilità si è fatto grosso.. è come dover saltare al di là di un fosso che mi divide dai tempi spensierati di un passato che è passato, saltare verso il tempo indefinito dell'essere adulto.... di fronte a me la nebbia mi nasconde la risposta alla mia paura: cosa sarò? dove mi condurrà la mia natura? La faccia di mio padre prende forma sullo specchio, lui giovane, io vecchio, le sue parole che rimbombano dentro al mio orecchio "la vita non è facile! ci vuole sacrificio... un giorno te ne accorgerai e mi dirai se ho ragione!"

E' troppo bello però pensare che sia qualcosa solo per me. Che è lì. E aspetta solo me. Il segreto, l'importanza. Mi affascinano. La novità, il salto... Mi prudono le mani, sento il bisogno di agire. Fare qualcosa. Mettere in moto tutto l'universo per i miei sogni.. Adesso non posso più aspettare. E devo liberarmi da quel blocco per fare la mia scelta.
Guardo un film che mina la preziosità della vita, per chi viviamo? Per noi stessi o per gli altri? Mina anche la mia stabilità emotiva che non esiste in questo momento.......


Arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione
e adesso è questo giorno di monsone, col vento che non ha una direzione... guardando il cielo un senso di oppressione.. ma è la mia età, dove si sa come si era e non si sa dove si va, cosa si sarà, che responsabilità si hanno nei confronti degli esseri umani che ti vivono accanto. E attraverso questo vetro vedo il mondo come una scacchiera, dove ogni mossa che io faccio può cambiare la partita intera... ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di mangiare... Mi perdo nelle letture, i libri dello zen ed il vangelo.. l'astrologia che mi racconta il cielo.. Galleggio alla ricerca di un me stesso con il quale poter dialogare ma questa linea d'ombra non me la fa incontrare.

Ed ecco il click che aspettavo.. Aiuto! Un'onda anomala s'infrange sui miei lidi e travolge tutto ciò che trova... Insiste soprattutto sulle sicurezze, sulle abitudini..... Ma quali sono le reali responsabilità verso i miei simili? Con quali talenti potrò relazionarmi a loro? Cosa devo ancora porre nella luce? E gli angoli bui?
E io, in mezzo a tutto questo caos, forse comincio a capire. Sono entrata in me ed ora non posso più tornare indietro. Ormai ho iniziato e devo dare forma a questo caos, devo creare.. Devo crearmi. Devo andare oltre questa linea d'ombra, devo infrangere la nebbia davanti a me.. Devo far penetrare la luce, in profondità. Deve arrivare dritta al cuore, per poi passare alla gola, alla testa, ai piedi... Ricerco intorno a me, leggo, arrichisco il mio bagaglio di esperienze forti.. Per varcare la soglia. Per superare la linea d'ombra. E incontrare me stessa. Ormai ci sono. Ecco.


Mi offrono un incarico di responsabilità.. non so cos'è il coraggio: se prendere e mollare tutto, se scegliere la fuga od affrontare questa realtà difficile da interpretare ma bella da esplorare... provare a immaginare cosa sarò quando avrò attraversato il mare... portato questo carico importante a destinazione dove sarò al riparo dal prossimo monsone...

Molti dubbi ancora ci sono... Se salto poi dove andrò a finire? Domani cosa sarà? Ma mi affascina tutto questo.. Che faccio? Lo lascio di nuovo andare? No. Ora non più.
Ora è il momento. E mi abbandono. A questa meraviglia. A me stessa. Alla mia forza interiore. All'abbraccio dell'universo. Mi tolgo di dosso quel blocco, getto la maschera a terra... Sono pronta.

Mi offrono un incarico di responsabilità... Domani andrò giù al porto e gli dirò che sono pronto a partire, getterò i bagagli in mare, studierò le carte... e aspetterò di sapere per dove si parte quando si parte... e quando passerà il monsone dirò: levate l'ancora. diritta. avanti tutta. Questa è la rotta. Questa è la direzione. Questa è la decisione.

Ho scoperto la mia maschera. Ciò che mi impedisce di camminare e andare oltre tutto questo. E la getto. Ora sono in attesa del monsone... E quando passerà
dirò: levate l'ancora. diritta. avanti tutta. Questa è la rotta. Questa è la direzione. Questa è la decisione.


Testo: "La linea d'ombra", Lorenzo Cherubini
Strada: la mia.

Foto: Jesolo gennaio 2008






7 commenti:

Stefi ha detto...

ecco..a dire il vero c'ho provato!
ho provato a leggere ma..ma sono stata rapita dalla musica..e..eh!mi son commossa..e c'ho un groppolone!
e invece la voglio leggere mentre scorre la musica..sarà domani, forse..
torno al mio meraviglioso silenzio e ti abbraccio, stellina mia! ti abbraccio forte!

dioniso ha detto...

...ho gli occhi lucidi...per ora non riesco a scrivere nient'altro...grazie

Artemide ha detto...

Stefi..tesoro... L'emozione che è nata in me dopo aver ascoltato questa musica, dopo un sacco di tempo, mi ha scaturito tutta una catena di sensazioni.. E si è insinuata a tutto ciò che stavo vivendo, è perfetta per come sono e quello che sto vivendo. Sono "sballinata", mi piace dire ;)
E quindi.. capisco profondamente e intensamente la tua commozione, perchè la conosco molto molto bene.. Non ti preoccupare.. il post è qui. Quando sentirai, leggerai. Ti abbraccio con tenerezza. Grazie....


Dioniso..... La linea d'ombra è lì, la conosciamo. Dobbiamo solo superarla. Lo sai... E la strada ormai è scritta.. attende solo di essere percorsa.. Grazie... con tutto il cuore

Anonimo ha detto...

la direzione, la rotta, il cammino, le maschere ecc... ecc...
tutte sequenze di un percorso scritto ma mai letto.
un percorso con mille alternative, un percorso che non ha mai fine....
la sperimentazione, un evento per il quale gioire.
ecco la vita, ecco la nave da prendere in mano e navigare per gli oceani che vogliamo navigare, sapendo che la direzione arriva senza che noi sappiamo dove sia a volte il nord, il sud come l'ovest o l'est.
Ma è il bello della vita, sperimentazione....
Grazie, stellina.
un bacio, lisa

Artemide ha detto...

Grazie tesoro.. è proprio questo quello che stiamo vivendo.. sperimentazione che domani sarà esperienza di vita, formazione per cogliere sempre i nostri passi..
E devo dire la verità, i fin dei conti a me sperimentare piace troppo! E mi ci tuffo in questa vita, con tutta me stessa.. e quel che sarà sarà..
:)
Ti abbraccio forte grande donna

Anonimo ha detto...

Stamattina il mio consueto angolino alla meditazione ha preso una piega diversa. Ho cominciato a scrivere a te Chiara … non so perché … forse in queste mie parole ci sarà qualcosa di utile?Certamente vuole essere una condivisione non una forzatura , una intrusione nella tua vita o nei tuoi sentimenti. Credo di capire il tuo momento di confusione e di annebbiamento più volte ho vissuto questo. Questi sono meccanismi,increspature per far si che ci si ponga delle domande e ci si metta in ascolto. Le circostanze sono diverse ma la finalità è la stessa: arrivare al nostro centro!Ma come si fa a trovare la soluzione o il giusto atteggiamento di fronte a torti subiti o sofferenze patite?Il tempo fa trovare la Via accompagnato dalla pazienza ,dalla perseveranza ,dalla fiducia e dall‘accoglienza. L’accoglienza del passato, la piena coscienza di quello che c’è dentro il “borsone” e anche la piena accettazione di quelle cose che non vorremmo ci fossero … forse è questa la maschera?coprirsi gli occhi per non vedere quello che ci abbiamo messo dentro ? o abbiamo permesso che gli altri ci mettessero dentro quello che volevano ? Qui c’è ambivalenza perché vorremmo dimenticare ma allo stesso tempo sappiamo che è stato giusto e utile per essere qui.E poi c‘è la fretta come se camminare più veloci ci facesse allungare le distanze da ciò che non ci piace… Invece questo aumenta l’attrito la non fiducia nella vita e nelle nostre capacità,ci sentiamo frenati.E cosa dire della responsabilità? Altro peso da portare …. altro lavoro da fare ….Dovremmo sempre metterci al centro e sentire che: “LA VITA E’ MIA E IO SONO RESPONSABILE DEL MIO BENE O DEL MIO MALESSERE” Perché credo che le responsabilità che sentiamo come peso vengano dall’esterno e se si cerca di “corrispondere” agli altri prima o poi “deragliamo” non riusciamo a mantenerci nei canoni imposti.Invece la responsabilità che assumiamo nei nostri confronti non può che essere positiva perché ci porta solo verso il nostro benessere.”VIVERE PER SE’ NON SIGNIFICA ELIMINARE GLI ALTRI MA DARE AGLI ALTRI CIO’ CHE HAI” E allora torniamo all’ accoglienza, all’aprirci nell’ abbraccio di noi, all’entrarci dentro al cuore amandoci senza ritegno, ringraziandoci per come siamo. L’Amore che noi diamo a noi stessi dissolverà le barriere che la mente impone .Facciamo parlare di più il Cuore , lasciamogli sempre più spazio, sempre più respiro, sempre più tempo. Accordiamogli questa importanza per attivare il processo di risanamento dalle emozioni e dalle elucubrazioni mentali.Raccogliere i ricordi e metterli da parte come fossero fotografie ,rimarginare le ferite con il calore del cuore, permettere il perdono a noi stessi e agli altri.Io sento che questa è la Via che porterà alla mia trasformazione perché nulla di me è da cambiare ma solo da trasformare.Questo io sento sia il vero rinnovamento : TRASFORMAZIONE ! Amore consapevole a te Gemma Preziosa

Artemide ha detto...

Dolce donna, Stefi.. le tue parole scorrono fluide dentro di me, mi velano gli occhi e mi emozionano il cuore.. tutto quel discorso sul passato, e la responsabilità.. e la trasformazione... si, forse è la trasformazione la vera guarigione.. il metabolizzare se stessi per poter trasformare i punti deboli in punti di forza, la sofferenza in nuovo slancio verso la vita...

Io sono in attesa del monsone, ma lui ha già iniziato a soffiare da un po', dietro alle mie orecchie.. per spingermi lungo la mia rotta, la mia direzione, la mia decisione. Dunque mi metto in accoglienza ed ogni cosa che arriverà sarà sicuramente uno splendido dono..

..come le tue parole...
Grazie, di cuore..